Cannabis e genetica umana.

Gli studi sulla pianta di cannabis stanno facendo luce sulle opportunità industriali che derivano dalla coltivazione della canapa: cibo, fibra tessile, carburante, materiali da costruzione, riabilitazione del suolo, bioplastica.

Tuttavia, uno degli ambiti più rivelatori (e meno discussi) è la ricerca sulla sequenza genetica della cannabis.

Il genoma della cannabis ha rivelato qualcosa di affascinante sulla relazione tra il regno vegetale e quello animale: gli esseri umani condividono più del 40% del nostro genoma con le piante di cannabis !

Lo studio della mappa genetica della cannabis è un passo naturale verso un'evoluzione importante nel nostro rapporto con questa pianta. Per essere chiari, la parola dispregiativa marijuana fu inventata dal governo americano negli anni '30 e assegnata alle piante di cannabis con alti livelli di THC. Il tetraidrocannabinolo (THC) è il composto responsabile dello "sballo" tipicamente associato al consumo di cannabis, ma è solo una delle 480 molecole presenti nella pianta. In ogni fiore, le quantità e i rapporti di questi composti variano notevolmente, generando così effetti diversi (e unici) sulla mente e sul corpo umani.

Il genoma di ciascun organismo contiene l'insieme completo del DNA di un individuo. È qui che vengono conservate le istruzioni per la crescita e lo sviluppo di quell'individuo.

Ora, il DNA di tutti gli organismi conosciuti sulla terra si basa su quattro componenti base in sequenza. L'ordine di queste basi è ciò che cerchiamo di scoprire attraverso il sequenziamento del genoma.

Per contesto, il 99,9% della sequenza genetica umana è identica tra gli esseri umani. Ciò significa che il 99,9% dei componenti base del nostro DNA sono disposti allo stesso modo.

Il genoma della cannabis segue questa stessa tendenza ma ha 534 geni collegati tra loro. Ogni pianta di cannabis ha una genetica unica e, di conseguenza, caratteristiche uniche.

Il genoma della cannabis.

La mappatura genetica della cannabis è molto complessa: questa pianta è unica in termini di variabilità dei suoi composti. Gli oltre 400 composti presenti nella cannabis appartengono soprattutto al mondo dei fitocannabinoidi e dei terpeni.

I cannabinoidi sono legati al sistema endocannabis umano (ECS), che è fondamentale per la regolazione di molte funzioni cellulari e fisiche. CBD e THC sono i fitocannabinoidi più conosciuti al grande pubblico e ciascuno ha una funzione molto importante nell'ECS.

Mentre il THC attiva direttamente i recettori ECS (CB1, CB2), la maggior parte degli altri cannabinoidi e terpeni alterano il modo in cui questi recettori possono essere attivati.

I terpeni sono composti aromatici prodotti da tutti gli esseri viventi. Essendo prodotti da organismi che condividono con noi buona parte del DNA, molti terpeni sono responsabili degli effetti di molti rimedi naturopatici.

L'immensa gamma di composti chimici espressi in una pianta di cannabis sono chiari sintomi delle numerose applicazioni che la cannabis può offrire: le piante di cannabis producono composti che lavorano fianco a fianco con tutte le cellule del corpo umano.

In questa direzione possiamo pensare che, sebbene noi esseri umani non ci siamo evoluti per produrre THC o CBD, questi composti sono incredibilmente utili nel trattamento di malattie e disturbi umani. Ecco la “straordinarietà” di un sistema di dati genetici condiviso tra noi e la pianta di cannabis.

Il confronto tra il genoma della cannabis e quello dell’uomo dimostra l’urgente necessità di utilizzare questa pianta. Per migliaia di anni, gli esseri umani hanno coinvolto la cannabis nel nostro stile di vita, nella cura della nostra salute e l'abbiamo celebrata come pianta maestra e sacra. Ciò ha molto senso se pensiamo che gran parte di ciò che ci rende vivi, il nostro DNA, lo condividiamo con questa pianta.

Forse è giunto il momento  per porre fine all’ingenuità umana di eliminare la cannabis dalle nostre vite e reintegrare questa meravigliosa pianta nelle nostre vite.